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Intelligenza artificiale e disoccupazione: tutto ciò che devi sapere

intelligenza artificiale e disoccupazione

Intelligenza artificiale e disoccupazione: tutto quello che devi sapere.

Secondo un rapporto di Goldman Sachs, l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe sostituire l’equivalente di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno in futuro. Tuttavia, la stessa ricerca ha dimostrato che lo sviluppo tecnologico può anche contribuire a creare nuovi posti di lavoro, con un conseguente boom della produttività. Quindi, l’intelligenza artificiale non sostituirà l’uomo in tutto, anzi creerà milioni di nuove opportunità lavorative, anche se i lavoratori non hanno ancora le competenze richieste.

È importante concentrarsi sui potenziali vantaggi che l’intelligenza artificiale può apportare, come standard di vita più elevati derivanti da un lavoro più produttivo e da servizi più economici. Tuttavia, solo le aziende che si adattano al cambiamento tecnologico e investono in questo settore potranno cogliere queste opportunità.

Punti chiave

  • L’intelligenza artificiale potrebbe sostituire milioni di posti di lavoro in futuro.
  • Tuttavia, lo sviluppo tecnologico può anche creare nuove opportunità lavorative.
  • È importante concentrarsi sui vantaggi dell’intelligenza artificiale, come standard di vita più elevati.
  • Solo le aziende che investono nell’intelligenza artificiale potranno cogliere queste opportunità.
  • I lavoratori dovranno acquisire nuove competenze per adattarsi al cambiamento.

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sull’occupazione

L’automazione e l’intelligenza artificiale stanno cambiando radicalmente il mondo del lavoro. Uno dei principali rischi non è tanto la disoccupazione di massa, quanto piuttosto l’aumento delle disuguaglianze sociali. Il cambiamento tecnologico premia infatti alcune professionalità e competenze, mentre penalizza altre categorie di lavoratori. Ciò porta a una polarizzazione del mercato del lavoro, con un polo che si avvantaggia del progresso tecnologico e un polo più ampio di lavoratori che subiscono un de-mansionamento delle loro attività, con conseguente riduzione dei salari.

Questo fenomeno è in contrasto con l’era fordista, in cui il cambiamento tecnologico era progettato per dare lavoro a grandi masse di persone a bassa qualificazione. Oggi, invece, c’è una complementarietà tra capitale umano e tecnologie, per cui quanto maggiore è il capitale umano, tanto maggiori sono le opportunità. Tuttavia, anche i lavori che prevedono titoli di studio elevati possono essere a rischio di automazione, come dimostrato dall’evoluzione dell’IA in settori come la medicina.

Intelligenza artificiale e disoccupazione: quali nuovi posti di lavoro creerà l’AI?

L’intelligenza artificiale (IA) sta già creando diverse nuove opportunità lavorative in vari settori. Il comparto sanitario, ad esempio, beneficerà in modo significativo dell’utilizzo dell’IA, con un aumento di quasi 1 milione di posti di lavoro per figure come i tecnici sanitari assistiti dall’IA. L’IA sta inoltre svolgendo un ruolo chiave nel settore dei trasporti automatizzati, generando molte posizioni per ingegneri specializzati.

In generale, la domanda di personale addetto alla manutenzione e allo sviluppo dei sistemi di IA aumenterà costantemente. Inoltre, l’utilizzo competente di grandi quantità di big data da parte degli algoritmi di IA e apprendimento automatico aiuterà le aziende a ottenere risultati migliori, aumentando il tasso di fidelizzazione e l’acquisizione di nuovi dipendenti, il che creerà ulteriori opportunità di lavoro.

Dunque, mentre è vero che l’IA potrebbe sostituire alcuni ruoli, essa sta anche generando nuove posizioni lavorative altamente specializzate. È importante che tu ti mantenga aggiornato sulle tendenze del mercato del lavoro e sulle competenze richieste per cogliere queste nuove opportunità.

Intelligenza artificiale e disoccupazione: il rischio di aumento delle diseguaglianze

Secondo uno studio italiano, circa 4 milioni di lavoratori rischiano un de-mansionamento delle loro attività, con conseguente riduzione di stipendio. In totale, sarebbero 7 milioni i posti di lavoro a potenziale rischio di disoccupazione, anche se la metà potrebbe essere riassorbita grazie all’evoluzione del mercato del lavoro nell’era dell’IA e dell’automazione.

Il cambiamento tecnologico ha infatti portato a un aumento della diseguaglianza, a scapito dei lavoratori, nelle economie evolute. Ciò è dovuto al fatto che il progresso tecnologico premia le professionalità e le competenze più elevate, penalizzando le categorie di lavoratori meno qualificati.

Esperti come Daron Acemoglu del MIT si dicono preoccupati per il rischio di diseguaglianze sociali derivanti dall’automazione, che potrebbe portare alcuni lavoratori alla disoccupazione o a part-time e paghe ridotte. Anche Paul Romer, premio Nobel per l’economia, ha espresso allarme per il potere di mercato e l’influenza incontrollata delle grandi aziende tecnologiche.

Intelligenza artificiale e disoccupazione: professioni al riparo dal rischio automazione

Secondo il professor Sandro Trento dell’Università di Trento, l’approccio più appropriato per valutare il rischio di automazione non è tanto guardare alle singole professioni, quanto piuttosto alle mansioni svolte dai lavoratori. In particolare, le attività di natura routinaria e ripetitiva hanno maggiori probabilità di essere sostituite dalle macchine, anche in professioni di medio-alta qualificazione.

Al contrario, le attività che richiedono capacità più “umane”, come il giudizio estetico o l’utilizzo di tutti i sensi, sono al riparo dal rischio di automazione. Settori come il turismo, l’intrattenimento, la sanità e l’assistenza alla popolazione anziana offrono infatti numerose opportunità lavorative che difficilmente saranno rimpiazzate dall’intelligenza artificiale.

Sarà quindi necessaria una ricalibrazione, anche culturale, per gestire questa trasformazione del mercato del lavoro.

Conclusione

L’intelligenza artificiale (IA) è una tecnologia destinata a rimanere e a evolversi ulteriormente, con un impatto inevitabile sul mondo del lavoro. 

Solo così sarà possibile gestire in modo sostenibile la trasformazione del mercato del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale. È il momento di agire per prepararsi al futuro, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia e proteggendo allo stesso tempo il valore del lavoro umano. Se anche tu vuoi sfruttare queste potenzialità a tuo vantaggio, dai uno sguardo ai nostri servizi di consulenza intelligenza artificiale.

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